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Effetti sulla salute e sulla longevità della Dieta Mediterranea

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  • Data 12 Ottobre 2020
frutta cuore

a cura della Professoressa Maria Vittoria Barone

Questa serie di articoli ha lo scopo di aggiornare al meglio delle conoscenze scientifiche gli operatori sanitari ed il pubblico in generale per implementare e diffondere comportamenti virtuosi volti al mantenimento dello stato di salute per quanto più tempo è possibile. 

Nel 2013 il New England Journal of Medicine ha pubblicato un lavoro intitolato: “Primary prevention of Cardiovascular Diseases with Mediterranean Diet” (Figura 1).

primary prevention cardiovascular disease

Figura 1

Questo lavoro, a cui sono seguiti altri di conferma, rimane una sorta di pietra miliare in campo nutrizionale. Gli autori arruolarono circa 8000 persone adulte con un range di età tra 55 e 80 anni, divedendo questi pazienti in tre gruppi, somministrarono 3 diete diverse:

1) Dieta Mediterranea supplementata con olio di oliva

2) Dieta Mediterranea supplementata da frutta secca (noci, nocciole, mandorle)

3) Dieta normale con grassi ridotti.

Dopo 4 e più anni (mediana 4.8 anni) gli autori valutarono il tasso di eventi cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus, o morte per cause cardiovascolari).

Gli eventi cardiovascolari furono 288, di cui 109 nel gruppo a dieta normale con grassi ridotti, 96 nel gruppo a Dieta Mediterranea supplementata con olio d’oliva e 83 nel gruppo a Dieta Mediterranea supplementata con frutta secca.

Le conclusioni del lavoro sono che la Dieta Mediterranea supplementata con olio d’oliva o frutta secca riduce l’incidenza di eventi cardiovascolari.

E’ interessante notare che la dieta supplementata con frutta secca ha uno score migliore di quella supplemenatata con olio d’oliva.

In Figura 2 sono descritte le diete.

Diapositiva2
Figura 2

L’olio d’oliva supplementare era di 50 g al giorno e la frutta secca di 30 g. L’aderenza alla Dieta Mediterranea (o dieta controllo) veniva fatta con un questionario di “mediterraneità” che in forme più o meno semplificate è uno strumento importante per la valutazione delle abitudini alimentari della popolazione e viene correntemente usato. Più del 90% della popolazione (anche italiana) a cui viene somministrato questo test non raggiunge la sufficienza, dimostrando di ignorare completamente i canoni della “mediterraneità” della dieta.

Due aspetti del su citato lavoro iniziale sulla efficacia della Dieta Mediterranea vanno discussi. Uno è sicuramente il dato sorprendente della supplementazione della frutta secca, generalmente eliminata dalle diete ipocaloriche che vengono somministrate per dimagrire e un’altra è proprio la dieta “controllo” che nonostante sia povera di grassi non è efficace come la Dieta Mediterranea nel prevenire eventi cardiovascolari.

E’ sulla base di lavori scientifici come questi, che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha creato la piramide alimentare basata sulla Dieta Mediterranea. In figura 3 mostriamo la piramide alimentare dell’OMS del 2014.

 

Piramide alimentare
Figura 3

Purtroppo l’OMS non presenta più nel suo sito la piramide alimentare perché è un’immagine troppo inflazionata, è stata usata anche dall’industria alimentare per pubblicizzare vari prodotti che con la Dieta Mediterranea non hanno nulla in comune. Una ricerca su google della “piramide alimentare” da più di un milione di risultati con quasi altrettante immagini. Un eccesso che induce confusione, molte di queste immagini e descrizioni sono francamente errate e contradditorie, impossibile districarsi anche per gli addetti ai lavori. Per questo motivo l’OMS ha eliminato la piramide alimentare e adesso consiglia, in maniera più generica, “i 5 punti della salute” (Figura 4). Ma l’immagine della piramide alimentare dell’OMS basata sulla dieta Mediterranea (quella del 2014) ha una sua valenza intrinseca e soprattutto le informazioni nutrizionali sono molto più dettagliate rispetto ai 5 punti della salute che rimangono molto generici e poco utili.

5 consigli
Figura 4

Inoltre un paio di scandali importanti sulla posizione di alcuni alimenti nella piramide dell’OMS, famoso quello della carne rossa che nella traduzione dall’inglese all’italiano passò da uso settimanale ad uso giornaliero, per accontentare i produttori di carne italiani (!), hanno costretto l’OMS ad eliminare l’immagine.

La piramide in Figura 3 è molto informativa e studiandola con attenzione è possibile trovare molte informazioni utili non solo sugli alimenti ma anche su abitudini di vita essenziali per il mantenimento dello stato di salute. Interessante è anche quello che compare alla base della piramide: attività fisica, convivialità, stagionalità e prodotti locali. In questi 4 consigli è racchiuso il vero significato della Dieta Mediterranea come la intese Ancel Keys: la dieta Mediterranea è uno stile di vita.

Punto fondamentale poco conosciuto ai più.

Lavori scientifici importanti dimostrano quindi la valenza della Dieta Mediterranea nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ma per quanto questo sia un dato scientifico rilevante, la Dieta Mediterranea è la più difficile da implementare e anche la meno conosciuta!

Prof.ssa Maria Vittoria Barone

La Prof.ssa Maria Vittoria Barone, specializzata in Gastroenterologia, è stata dapprima Ricercatore e poi Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

E’ Responsabile scientifico del Laboratorio Europeo per Lo Studio delle Malattie Indotte da Alimenti (ELFID), interamente dedicato allo studio dell’interazione tra epitelio intestinale ed alimenti.

E’ autrice di circa 80 pubblicazioni su riviste internazionali peer review (H-index 34) ed è docente del corso di Laurea in Nutrizione Umana, del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, della Scuola di Specializzazione in Pediatria e del Dottorato Sviluppo Accrescimento e Salute dell’Uomo.

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