Sirtdiet… la dieta di Adele a base di vino rosso e cioccolato
Nota della redazione ISB a cura della Dott.ssa Francesca Passannanti, Biologa Nutrizionista
Recentemente hanno fatto scalpore alcune fotografie della famosa cantante Adele per quanto sia dimagrita nel breve periodo…merito della cosiddetta Sirtdiet.
Questa dieta prende il nome dalle Sirtuine (SIRTs), una famiglia che nell’uomo è composta da 7 proteine, tutte impegnate come enzimi NAD+-dipendenti, che fungono da sensori metabolici e che sono coinvolte in alcuni meccanismi di prevenzione di patologie croniche, rendendole oggetto di studio per strategie volte a migliorare lo stato di salute e per garantire longevità.
SIRT-1 è quella più attiva a livello metabolico, in quanto capace di mobilizzare i grassi immagazzinati negli adipociti bianchi (1) e di promuoverne l’ossidazione in muscolo, adipociti e fegato (2). SIRT-1 inoltre determina la risposta epatica al digiuno, promuovendo la gluconeogenesi (3) ed insieme a SIRT-6 riduce i livelli di NF-kB, con conseguente effetto anti-infiammatorio (4, 5), ma è anche impegnato nel promuovere meccanismi di riparazione del DNA e di manutenzione delle estremità telomeriche. Altra sirtuina è SIRT-3, che a livello mitocondriale promuove l’ossidazione dei grassi ed il ciclo dell’urea oltre che favorire il catabolismo degli aminoacidi (6). Questi sono solo alcuni esempi di sirtuine e relative funzioni, per il cui approfondimento si rimanda alla letteratura (7).
Ma cosa promuove l’attivazione di queste proteine?
In primis, la restrizione calorica (8), per la quale è stato dimostrato che, mediante l’attivazione delle sirtuine, determina un allungamento della vita in buono stato di salute (9).
In unione alla restrizione calorica anche alcuni alimenti sembrano capaci di promuovere l’attivazione delle sirtuine. In particolare tali “sirtfoods” sono presenti sia nella dieta Mediterranea che in quella Asiatica (10): fra essi troviamo la frutta e la verdura, abbondantemente consumate in entrambi i pattern nutrizionali e ricche di polifenoli, glicosinolati e vitamine antiossidanti, ma anche il pesce azzurro ricco in ω-3. Da notare che per tutte queste componenti è nota la capacità di ridurre il rischio cardiovascolare.
Altri alimenti sono maggiormente consumati nella sola dieta Mediterranea, come il vino rosso e l’olio di oliva carichi rispettivamente di resveratrolo e polifenoli, entrambi in grado di attivare SIRT-1 (11-13). Nella dieta Asiatica invece abbondanti sono la soia, contenente notevoli quantità di isoflavoni, e la curcuma, ricca di curcumina. Per entrambe le componenti bioattive è nota la capacità di attivare SIRT-1 e di mediare un effetto cardioprotettivo (14,15). Altri alimenti con la capacità di attivare le sirtuine sono poi il tofu, le fragole, le mele, i cachi, l’uva, lo scalogno e la cipolla, la liquirizia, il cavolo, il prezzemolo ed i capperi, il vino bianco (10).
Una incrementata attività delle sirtuine, con conseguente attivazione dei meccanismi di ossidazione dei grassi e di pathway di segnalazione coinvolti nel contrastare patologie croniche, può quindi essere ottenuta mediante restrizione calorica e mediante assunzione e combinazione di tali alimenti.
Gli autori della Sirtdiet affermano che tale regime non porta all’eliminazione, bensì all’introduzione di specifici alimenti da poter assumere a sazietà, senza restrizioni caloriche drastiche, portando la Sirtdiet ad essere più tollerata e ad avere una maggiore compliance. In realtà nello studio pilota condotto dai due autori, ai partecipanti (39 individui scelti tra gli iscritti di una palestra) fu somministrata una dieta di 7 giorni: i primi 3 prevedevano un introito calorico di 1000 calorie (regime piuttosto restrittivo, a differenza di quanto sostenuto dagli autori) seguito da altri 4 giorni con introito di 1500 calorie. Nell’arco della settimana i pasti erano somministrati in forma di succhi vegetali ed uno o due pasti solidi.
Quindi anche nella Sirtdiet è prevista la combinazione di restrizione calorica ed introduzione di sirtfoods al fine di ottenere perdita di massa grassa ed un’influenza positiva sullo stato di salute, legata all’attivazione di meccanismi di riparazione cellulare. Il problema della Sirtdiet è però una mancanza di dati basati sull’evidenza scientifica. Non sono presenti in letteratura dati di confronto tra l’efficacia della Sirtdiet e qualunque altro regime dietetico (in primis la dieta Mediterranea), così come non sono forniti dati su un monitoraggio nel lungo termine dei pazienti, in modo da avere informazioni sia sull’efficacia nella perdita di peso e nel suo mantenimento, sia nella prevenzione da patologie croniche.
Come risultato dello studio pilota, non pubblicato su alcuna rivista scientifica, i partecipanti hanno effettivamente perso mediamente 3,2 kg dopo una settimana e hanno mantenuto o addirittura guadagnato massa muscolare.
Ma cosa ci si aspetta dopo una settimana di dieta ipocalorica spinta in unione ad esercizio fisico?
1) Picard F, Kurtev M, Chung N, Topark-Ngarm A, Senawong T, et al. Sirt1 promotes fat mobilization in white adipocytes by repressing PPAR-γ Nature. 2004;429:771–776.
2) Purushotham A, Schug TT, Xu Q, Surapureddi S, Guo X, Li X. Hepatocyte-specific deletion of SIRT1 alters fatty acid metabolism and results in hepatic steatosis and inflammation. Cell Metab. 2009;9:327–338.
3) Liu Y, Dentin R, Chen D, Hedrick S, Ravnskjaer K, et al. A fasting inducible switch modulates gluconeogenesis via activator/coactivator exchange. Nature. 2008;456:269–273.
4) Yeung F, Hoberg JE, Ramsey CS, Keller MD, Jones DR, et al. Modulation of NF-κB-dependent transcription and cell survival by the SIRT1 deacetylase. EMBO J. 2004;23:2369–2380.
5) Kawahara TL, Michishita E, Adler AS, Damian M, Berber E, et al. SIRT6 links histone H3 lysine-9 deacetylation to NF-κB-dependent gene expression and organismal life span. Cell. 2009;136:62–74.
6) Hallows WC, Yu W, Smith BC, Devries MK, Ellinger JJ, et al. Sirt3 promotes the urea cycle and fatty acid oxidation during dietary restriction. Mol. Cell. 2011;41:139–149.
7) Libert S, Guarente L. Metabolic and neuropsychiatric effects of calorie restriction and sirtuins. Annu Rev Physiol. 2013;75:669-684.
8) Guarente L. Calorie restriction and sirtuins revisited. Genes Dev. 2013;27(19):2072-2085. doi:10.1101/gad.227439.113
9) Li Y, Daniel M, Tollefsbol TO. Epigenetic regulation of caloric restriction in aging. BMC Medicine. 2011;9, article 98
10) Pallauf K, Giller K, Huebbe P, Rimbach G. Nutrition and healthy ageing: calorie restriction or polyphenol-rich “MediterrAsian” diet?. Oxid Med Cell Longev. 2013;2013:707421. doi:10.1155/2013/707421
11) Menendez JA, Joven J, Aragones G, et al. Xenohormetic and anti-aging activity of secoiridoid polyphenols present in extra virgin olive oil: a new family of gerosuppressant agents. Cell Cycle. 2013;12(4):555–578.
12) Morselli E, Maiuri MC, Markaki M, et al. Caloric restriction and resveratrol promote longevity through the Sirtuin-1-dependent induction of autophagy. Cell Death and Disease. 2010.
13) Feige JN, Lagouge M, Canto C, et al. Specific SIRT1 activation mimics low energy levels and protects against diet-induced metabolic disorders by enhancing fat oxidation. Cell Metabolism. 2008;8(5):347–358.
14) Rasbach KA, Schnellmann RG. Isoflavones promote mitochondrial biogenesis. Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics. 2008;325(2):536–543.
15) Song T, Barua K, Buseman G, Murphy PA. Soy isoflavone analysis: quality control and a new internal standard. American Journal of Clinical Nutrition. 1998;68(supplement 6):1474S–1479S.